Pro e Contro del bagno in resina
I nuovi bagni in resina segnano il passaggio ad un interior design domestico in pieno stile contemporaneo.
In passato la resina veniva usata perlopiù in ambienti industriali e pubblici per la sua resistenza e praticità, diversamente oggi, il suo utilizzo si è espanso nell’arredamento delle nostre case. La vastissima scelta di colori e fantasia anche in stile metallico, permettono di venire incontro alle diverse esigenze e ai diversi gusti di ognuno per poter arredare al meglio il nostro appartamento, loft o open space che sia, donandogli una nota di contemporaneità ed eleganza.
Creare un’atmosfera di benessere e piacere, questa deve essere la mission a cui ispirarsi per la realizzazione estetica e funzionale degli ambienti.
Nel momento in cui si sceglie di optare per la resina, spesso si fa confusione sul tipo di materiale utilizzato.
Facciamo un pò di chiarezza..La resina è un composto di leganti sintetici e inerti speciali e su questa si può intervenire con tante varianti, in base alla destinazione del rivestimento. È un materiale duttile e dalla grande viscosità, che si solidifica subito quando entra in contatto con temperature fredde e calde.
Le principali tipologie di resina sono tre:
Resina epossidica
I rivestimenti in resina epossidica sono caratterizzati da un alto livello di resistenza all’usura, dalla resistenza agli sbalzi termici e dalla capacità di idrorepellenza molto elevata.
Dalla resina epossidica deriva la pavimentazione multistrato e autolivellante.La pavimentazione multistrato è caratterizzata da uno spessore minimo (1,5 mm) e da una resistenza meccanica medio- alta. Per questa motivazione, è impiegata per la realizzazione di locali industriali e ambienti di lavorazione.
La resina autolivellante è invece tra le più impiegate in edilizia per la sua qualità meccanica e la resistenza ai graffi. Può essere impiegata da sola o insieme ad altri materiali per creare superfici di un certo spessore. Dalla resina epossidica deriva anche la pavimentazione in massetto epossidico o in malta spatolata. Questo rivestimento necessita di uno spessore che va dai 6 ai 15 mm e garantiscono resistenze meccaniche molto alte tanto da essere impiegati per la realizzazione di superfici industriali.
Resina acrilica
È caratterizzata dall’elasticità, la forza ignifuga e la traspirabilità. La resina acrilica è disponibile in commercio in forma liquida, consentendo una posa immediata e facilitata rispetto a quella epossidica. A differenza della resina epossidica, i tempi di attesa per il completamento delle superfici in resina si attesta intorno alle 24/48 ore.
Resina poliestere
La resina poliestere viene utilizzata per il rivestimento di numerosi materiali, tra i quali le lamine metalliche, il cemento, il vetroresina, il legno e persino la plastica rigida
Pavimentazione in resina
I pavimenti in resina si rivelano funzionali ed eleganti. Il loro principale vantaggio è costituito è la sua grande versatilità che la rende adatta al rivestimento di qualsiasi tipo di superficie.Quello che si ottiene è una superficie continua, senza le classiche fughe. La resina viene usata, in particolare, per decorare ambienti umidi come la cucina e il bagno. Inoltre, queste pavimentazioni sono caratterizzate da elevata impermeabilità e la totale assenza di giunture, rendendo la superficie particolarmente facile da pulire. La pavimentazione in resina si contraddistingue anche per gli innumerevoli colori e per la sua unicità: è impossibile realizzare lo stesso effetto su più superfici.
Andiamo a valutare adesso i pro e i contro dell’utilizzo della resina.
I PRO di un pavimento in resina:
Monolitico, senza soluzione di continuità
Il pavimento in resina si presenta senza giunti o fughe che limitano l’uniformità della superficie.
Resistente e durevole nel tempo
Alta resistenza meccanica, all’usura e agli agenti chimici. Nel normale uso, i pavimenti in resina resistono a lungo alle sollecitazioni sia chimiche che fisiche, prolungando nel tempo la vita del pavimento stesso.
Di basso spessore e quindi riscaldante
Lo spessore medio è di circa 3mm, in grado di evitare di dover operare su porte e portefinestre in fase di ristrutturazione. Il basso spessore e l’alta conducibilità termica inoltre garantiscono piena compatibilità con la presenza di sistemi radianti a pavimento; la sua elasticità non genera fessurazioni a causa degli sbalzi termici del riscaldamento.
Unico ed irripetibile con numerosi effetti decorativi
Non esiste un pavimento identico ad un altro. Replicare un pavimento in resina è pressochè impossibile, perfino per lo stesso applicatore. La soluzione diventa perciò una piccola opera d’arte sotto i vostri piedi, da vivere nella sua unicità. In base alle esigenze estetiche del cliente e alla scelta dei materiali, si possono ottenere molteplici effetti decorativi, dallo spatolato al nuvolato, dal monocromatico al ‘quadro d’autore’.
Colorato, riflettente a specchio o opaco come cemento
Le finiture trasparenti protettive permettono di ricreare superfici con diverso grado di brillantezza, da lucido ad opaco, con un grado che copre un ampio spettro della scala Gloss (da 2% a 98%). Le resine sono facilmente colorabili e si prestano ad infinite soluzioni creative, permettendo di personalizzare e rendere irripetibile ogni superficie.
Ruvido o liscio: idoneo a qualsiasi destinazione
Il pavimento in resina è indicato per impieghi: residenziali, commerciali, idustriali, showroom, negozi, alberghi, ristoranti, bar, ville, appartamenti, meeting rooms, ecc. In base al ciclo scelto, è possibile creare una superficie ruvida (più materica) o completamente liscia, in base alle esigenze di pulizia richieste.
Igienico e di facile pulizia
La superficie monolitica risulta impermeabile, senza fughe, senza fessure. Ciò comporta una maggiore rapidità nella pulizia e un’igiene superiore rispetto ad ogni altra superficie disponibile (ottime protezione contro muffe, umidità e agenti batterici). Le resine correttamente applicate sono inodori, atossiche e non presentano emissioni nocive (rispondendo alle più elevate esigenze di legge in caso di contatti con alimenti). Le resine non richiedono prodotti particolari per la loro pulizia in quanto, essendo impermeabili, non assorbono agenti esterni e facilitano la pulizia del pavimento.
Sovrapponibile e rinnovabile
I pavimenti in resina possono essere sovrapposti ai pavimenti esistenti, evitando la rimozione degli stessi con notevole risparmio di tempo e denaro. Un pavimento in resina può essere riportato allo stato originale con pochi e semplici passaggi, senza dover riapplicare l’intero ciclo iniziale. Ciò comporta minori spese di ripristino ed infinite possibilità di rinnovo. La stesura di nuovi strati coprenti consente inoltre di cambiare facilmente il colore.
I CONTRO di un pavimento in resina
L’invecchiamento
Sfatiamo un mito: un pavimento in resina non è indistruttibile. E’ resistente, supporta carichi elevatissimi, non si macchia, ma non è indistruttibile. Come ogni materiale da pavimento è soggetta ad usura, più o meno accentuata in base all’uso cui è soggetta. Nel settore civile/commerciale il decadimento estetico ha un peso elevato e può frenare la scelta di posare materiale resinoso in casa propria.
Di conseguenza, le maggiori resistenze all’acquisto derivano da timori di carattere pratico. Un pavimento in resina va vissuto come un normale altro pavimento di media resistenza, quali legno e pietra, con il grande vantaggio delll’impermeabilità totale e dell’unicità estetica.
L’invecchiamento generato da graffi, abrasioni, cadute accidentali di oggetti è parte integrante del prodotto e, anche se fastidioso, deve essere visto come normale sviluppo del ciclo di vita del pavimento. I segni del tempo risulteranno più evidenti su pavimenti cromaticamente uniformi e lucidi, dove anche la minima imperfezione tende a risaltare. Un pavimento spatolato e opaco maschera in modo molto più concreto l’invecchiamento e garantisce un ciclo di vita molto più lungo. Analogamente, zone più trafficate (pedate delle scale, zona ingresso) tendono ad invecchiare prima rispetto a zone a basso traffico.
Anteporre adeguate zone filtro (zerbini) agli ambienti pavimentati con resine riduce ampiamente il rischi di graffi e mantiene brillante nel tempo l’aspetto del manto. Il ripristino fisico del pavimento è un’azione che, anche se veloce ed economica, viene richiesta raramente, e solo dove le condizioni estetiche risultano gravemente compromesse da aggressioni chimico/fisiche piuttosto importanti.
I supporti non idonei
Non avendo un proprio corpo, la resina risente particolarmente dello stato del supporto su cui andrà stesa. Rotture, crepe e microcavillature sono inestetismi non intrinseci alla resina (se applicata correttamente, secondo le normali buone norme) e derivano nella quasi totalità dal movimento del supporto a cui sono ancorate. Valutare correttamente il sottofondo e progettare un ciclo applicativo idoneo al supporto presente permette di eliminare la maggior causa di problemi post-posa di un pavimento in resina.
Ingiallimento
Probabilmente il più grosso problema che affligge le resine (solo epossidiche) è la limitata resistenza ai raggi UV, che ne determinano l’ingiallimento precoce. Oggi esistono additivi antiUV ritardanti, capaci di preservare nel tempo l’aspetto cromatico originale del pavimento, ma non eliminano il problema. Decidere di posare un pavimento in resina epossidica significa essere consapevoli di addossarsi il problema del viraggio del colore in breve tempo. E’ ovviamente consigliabile progettare il pavimento con colori tendenti al paglia, per rendere meno fastidioso il fenomeno e non richiedere colorazioni molto chiare (es: bianco). Le resine poliuretaniche, cementizie ed acriliche non soffrono di questo problema.
Messina Chiara